Fermer mi prese per mano e ci avviammo verso l'infermeria.
Appena arrivati, raggiungemmo la sua camera e lui accese una piccola lampada, che creava nella stanza un alone vago e soffuso.
Poi, inizió lentamente a spogliarsi ed era proprio quella lentezza studiata che mi faceva andare fuori di testa, come quando lo avevo osservato mentre si rimetteva la camicia, poche ore prima.
Levai allora le alte scarpe, sbottonai lentamente il vestito, finché non ebbi addosso solo la leggera ed eterea sottoveste e liberai i miei voluminosi capelli castani.
Mi avvicinai poi silenziosamente a lui e sbottonai gli ultimi bottoni della sua camicia.
Come una lenta carezza gliela tolsi, mentre osservavo la pelle calda e ambrata scorrere sotto le mie mani.
Con le punte delle dita percorsi lentamente il suo petto, sentendo i muscoli tesi, il suo respiro profondo, il battito forte e deciso del suo cuore e le sue spalle larghe.
Avvicinai poi il mio viso al suo e cercai le sue labbra, trovandole e assaporandole con passione e trasporto.
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"La passione tinge dei propri colori tutto ciò che tocca"
BALTASAR GRACIÁN
"Sappi che la Luna è il messaggero degli astri. Essa infatti trasmette le loro virtù da un corpo celeste all'altro"
ABU MASAR, "Libri mysteriorum"
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