La porta della taverna e qualcuno entrò.
“Ehi, voi...” disse Guisgard all'uomo che sbraitava “... andatevene. Su, tornate da vostra moglie.”
“Invece io qui resterò!” Esclamò l'uomo.
“Andatevene, datemi retta.” Fissandolo il militare.
“Ah, si?”
“Già, è tardi.” Annuì Guisgard.
“Ah, si?” Ancora l'uomo.
“Ah, si, ah, si!” Esclamò il militare. “Andate al diavolo!”
“Forse dovrei rompervi il naso, sapete?” Minacciò l'uomo. “Non mi va proprio a genio il vostro naso.”
“Il mio naso?” Ripetè Guisgard. “Cosa volete dal mio naso? Ci sono affezionato, sapete? Così com'è. Ora prendete il vostro cappello e andatevene, altrimenti vi butterò io fuori a calci.”
Il taverniere aprì la porta e lo invitò a seguire l'invito di Guisgard.
L'uomo prese il suo cappello, sputò in terra ed uscì brontolando.
Tutto ciò davanti a Dacey, a Gaynor e a tutti gli altri.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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