Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 16-11-2015, 02.48.16   #949
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Quegli occhi.
Così azzurri, così intensi, così vicini.
Una regola nelle antiche arti marziali dice di guardare sempre l'antagonista negli occhi.
Quegli occhi ti diranno le sue mosse in anticipo, ti sveleranno le sue finte, diventeranno parte di te.
Alla fine il ragazzo provò a prendermi il collo.
Ottima mossa..
Abbassai immediatamente il mento in modo da non lasciargli spazio, e portai anche una mano per ostacolare le sue dita in modo che la presa non fosse salda.
E infatti non lo fu.
Ma intanto mi aveva anche cinto i fianchi e mi stava portando a terra.
La mano al collo mi impedì di girarmi di schiena come avrei dovuto fare per mantenere una posizione offensiva e continuare la lotta a terra.
Mi ritrovai invece con la schiena a terra, in una posizione dove rischiavo troppo, e di cui dovevo liberarmi in fretta.
Così gli cinsi i fianchi con le gambe, incrociandole dietro di lui.
La mano cercava ancora il mio collo, e cercavo di ostacolarlo, prendendo a mia volta la sua testa.
In quel momento però, impegnati al collo, mi stava dando un'opportunità.
È questo il bello della lotta, ogni situazione ne nasconde mille altre, un fronte non nasconde un altro.
Così, con un colpo di reni lo feci cadere su di me, in quella posizione non aveva più forza, perché pesava interamente su di me.
Nemmeno la presa al collo poteva essere salda.
Allora andai in volano, portatomelo dietro e capovolgendo la situazione.
Ora c'era lui con la schiena a terra e io in ginocchio davanti a lui.
Alzai un ginocchio.
"Sempre un ginocchio alzato.." dissi, riprendendo fiato.
Gli diedi un buffetto sulla coscia, indicandogli di imitare ciò che avevo fatto io prima, incrociando le gambe attorno ai miei fianchi.
"Ottimo lavoro.." annuii "Quando arrivi qui è già un lusso, quindi.. ottima la presa al collo..." mi chinai su di lui, prendendogli il collo delicatamente ma saldamente, perché capisse come doveva essere la presa.
"Pesa con tutto il tuo corpo.." dissi, facendolo "Senti che è peggio di così.." scaricando il peso.
"Ma la cosa che devi assolutamente fare quando arrivi qui è farmi fare fatica..".
Gli presi le braccia.
"Non qui.. altrimenti puoi facilmente farmi cadere.. dai un colpo di reni.." cadendo su di lui, per poi rialzarmi.
"Qui.." premendo sugli addominali "Prova ad alzarti ora.. prova a farmi cadere...".
Era molto più difficile così.
Lo fissai per un lungo istante, per poi sorridere.
"Ottimo lavoro, soldato..." per poi alzarmi, e porgergli la mano per fare lo stesso.
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