Park ci condusse al borgo con la propria auto. Mi godetti ogni istante del tragitto, l'aria era limpida e profumava di... vento. Si, per me il vento ha sempre avuto un suo particolare profumo, un misto di terra, salsedine e rugiada... Le stelle non si contavano, rendevano tutto luminoso e magico, una sorta di paesaggio incantato in mezzo ad un deserto roccioso. Niente a che vedere con l'aria cupa che regnava alla base... guardai Park al mio fianco e gli poggiai la mano sul braccio. "Grazie..." gli dissi soltanto.