Il bambino protese le braccia verso di lei e Marwel non potè far altro che stringerlo a se e sorridergli, proprio come avrebbe fatto una madre con il proprio bambino. Fermer disse che aveva conquistato la sua fiducia e Marwel non se ne stupì affatto. Forse non ci sapeva fare con gli uomini, con i soldati, con le donne militari, ma con i bambini le veniva tutto più naturale e istintivo.
Guardò l'infermiera e lesse nei suoi occhi un po' di tristezza, forse perchè si era un po' affezionata al bambino.
"Potrete venire a trovarlo quando vorrete" disse Marwel sorridendo "vale anche per voi" aggiunse rivolgendosi al medico. Ma qualcosa spense il suo sorriso: la sirena che dava l'allarme al forte aveva urlato le sue note e il rumore degli stivali dei soldati cominciarono a farsi sentire, battendo sul pavimento di quel forte.
"Dobbiamo andare" disse guardando l'infermiera; non passò molto prima che Marwel uscisse dall'infermeria e si dirigesse all'uscita. L'allarme del borgo non aveva suonato, così pensò che il pericolo fosse lontano e avesse il tempo di arrivare al cavallo e portare via di li il bambino.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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