Miei Giovani Viandanti...
Una lacrima di frugale stanchezza è discesa dalle mie guance rugose fino a posarsi sulla sommità reclinata del mio vecchio cuore, e come infante nel giorno in cui io venni generato, ho pianto di gioia al cospetto di cotanto affetto, tra il fruscio di un vento amico e sincero che mi ha donato, nel giorno della mia Rinascita, l'abbraccio di corpi materialmente vivi nell'immaterialità di ogni effimera apparenza...
Che siate benedetti e che le vostre generazioni vi chiamino per sempre come un bisogno arcano di perduta memoria...
Grazie ancora...
Taliesin, il Bardo
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"Io mi dico è stato meglio lasciarci, che non esserci mai incontrati." (Giugno '73 - Faber)
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