Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 06-11-2015, 18.57.59   #595
Marwel
Cittadino di Camelot
 
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Marwel sarà presto famoso
Era delusa. Delusa dalle parole della donna soldato, delusa dalla reazione di Icarius e delusa dal non aver potuto incontrare il Capitano e chiedergli di poter portare con se il bambino.
Non ricevette nemmeno un "grazie" dal soldato dagli occhi azzurri, solo un fazzoletto sporco di sangue che ora le toccava lavare e strofinare.
Al diavolo i soldati... pensò mentre se ne tornava a casa.
Il nome della donna che l'aveva soccorsa era "Gaynor" e le parve di averla già sentita nominare da qualche parte, ma non era così sicura. Sembrava però che fosse l'unica persona con un po' di cuore in quel forte militare; doveva portare via di li quel povero bambino o sarebbe rimasto ucciso o ferito.
Aveva deciso che sarebbe tornata li il mattino dopo e che avrebbe portato con se Benjamin e Jack che ancora non avevano avuto modo di vedere gli aerei da vicino essendo stati entrambi ammalati.
Trovò i bambini tutti a letto quando tornò a casa e pensò che Betty era davvero cresciuta bene, diventando responsabile ogni giorno di più. Era fiera di lei.
Si sdraiò sul suo letto e accarezzò la testolina di Edward che dormiva beato tra due cuscini per evitare che cadesse, poi appoggiò la testa sul cuscino e si addormentò. Ma il suo sonno venne destato dal suono di una sirena.
Probabilmente nessuno se n'era accorto, poichè in quella zona del borgo si poteva udire forte e chiara solo la sirena che dava l'allarme ai cittadini. Gli zii di Marwel avevano fatto costruire un rifugio nel terreno e Marwel lo utilizzava ogni qualvolta davano l'allerta. Erano istanti terribili e ogni volta la ragazza si trovava a contare e ricontare più volte i suoi bambini, per paura di perderne qualcuno per strada o di averne dimenticati in casa.
Quella sirena però, giungeva dal forte e lei non doveva scendere giù dal letto e radunare gli orfani, bensì aspettare il mattino e parlare con qualcuno per trarne informazioni sull'accaduto. Ma quella volta non avrebbe aspettato così a lungo.
Pensò immediatamente a quel bambino e a quanto paura potesse avere a stare in una base militare che prima o poi sarebbe diventata il bersaglio di qualche aereo nemico. Non poteva lasciarlo da solo.
Rimase in vestaglia, non per mancanza di tempo o di voglia, semplicemente era talmente stanca fisicamente e psicologicamente da essersi dimenticata di vestirsi.
Indossò le scarpe, il mantello ed uscì di gran carriera. Poi le venne in mente Mantya.
Era una cavalla nera che le aveva regalato suo zio prima di passare a miglior vita ed era sopravvissuta a tutti gli attacchi aerei di Evangelia, senza mai risentirne.
Decise di sellarla e montarci su, giusto per arrivare prima alla base militare; gli zoccoli dell'animale erano gli unici a provocare baccano nel borgo ancora addormentato, ma a Marwel non interessava, lei voleva portare via quel bambino.
C'era subbuglio nel forte e lo notò dal modo in cui le guardie continuavano a distrarsi.
"Il Capitano Goz mi aspetta nel forte" disse mentre scendeva da Mantya e consegnava le redini ad una delle guardie come se fosse la cosa più normale del mondo.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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