Disattivato
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Annuii a Goz, in effetti me l'aspettavo.
"Sissignore!" dissi soltanto, per poi passare al tavolo dei miei amici.
"Godetevi la serata ragazzi, mi tocca andare dalle reclute, sarà meglio che capiscano subito dove sono capitati.." sorrisi, vagamente divertita.
Così, lasciai il saloon diretta al cortile centrale dove solitamente le reclute venivano fatte schierare in attesa degli ufficiali, e l'ufficiale di turno stava arrivando.
Già da lontano mi resi conto che qualcosa non andava.
La bella diva era lì, c'era un soldato a terra, e una donna chinata su di lui, la sua ragazza, immaginai.
"Si può sapere che succede qui?" tuonai, arrivando con passo deciso e marziale.
Anche la diva si chinò sul soldato.
Era inaccettabile.
"Non sei in grado di alzarti da solo, soldato?" lo apostrofai duramente "Ti serve la mano di una donna?" guardandolo dritto negli occhi "Come pensi di sopravvivere alla guerra?".
Poi mi rivolsi alla diva.
"Milady, siamo tutti lieti della vostra presenza, ma vi prego di non interferire con le faccende strettamente militari, non dimenticate che siete un ospite, più che gradito assolutamente, ma comunque un ospite.." dissi gentilmente alla diva, non volevo risultare scortese, ma non amavo avere civili in torno "Non gli state facendo un favore, è un soldato.. un legionario, sa alzarsi da solo".
Tornai a fissare gli occhi azzurri del giovane "Non è vero, soldato?".
Guardai poi anche l'altra donna.
"Ora vi prego di alzarvi e lasciarci alle nostre faccende, questo non è posto per due belle ragazze come voi.." sorridendo.
E lo dissi apposta, apposta per sentire anche solo il minimo mormorio da parte delle reclute su di me.
Prima capivano come comportarsi, meglio era.
"Soldati.." salutai, scrutandoli uno ad uno, ignorando le due donne, cosicché capissero da sole di essere di troppo "Sono il tenente Loyd, e sono qui per addestrarvi. Benvenuti ad Evangelia.." con un leggero sorriso.
"Siete tutti volontari, quindi non voglio vedere ripensamenti da femminucce. Non so cosa sappiate della vita qui, ma non è come l'avete letta nei libri, o vista al cinema.. è peggio..".
Camminavo dritta davanti a loro, osservandoli uno per uno.
"Sarò sincera con voi, non ci servono reclute, non ce ne facciamo niente delle reclute, ci servono soldati, legionari.." cercando nei loro sguardi quella luce che illuminava i nostri, quella scintilla di follia, di eroismo, di spirito marziale.
"Quindi le cose stanno così, più vi impegnerete nell'addestramento, più a lungo sopravviverete... mancate di rispetto ai superiori.." indicando il soldato che era stato buttato a terra con un pugno "E ve ne pentirete... e se vi tirano un pugno.." fissandolo negli occhi "Incassate, di solito un pugno manda a terra una donna, non un uomo..".
Nascosi un sorriso al pensiero del primo pugno che presi in piena faccia, ero una ragazzina, ed era stato l'ufficiale a cui avevo risposto male.
Ero caduta a terra, secca, come una pera cotta.
Ma un secondo dopo ero in piedi, sull'attenti, con la divisa sporca di sangue e lo sguardo dritto in quello dell'ufficiale.
Da allora tutti i miei commilitoni mi avevano rispettata molto di più, e anni dopo avevo scoperto che anche l'ufficiale era rimasto colpito.
"Ti sei fatta male?" aveva chiesto qualcuno.
"Se non avessi voluto farmi male sarei diventata una ballerina.." risposi, con fierezza.
Mi strappava sempre un sorriso il ricordo di quella ragazzina determinata.
Ma ora ero io l'ufficiale, e dovevo mettere le cose in chiaro con le reclute.
"A proposito di donne.." dissi, guardandoli "Se ne volete una potete corteggiarla, oppure ci sono degli ottimi posti dove trovarle a pagamento... ma alzate una mano su una donna che vi ha detto di no, e sarà mia premura oltre che piacere fare in modo che sia l'ultima che sfiorate.. sono stata chiara?".
Osservai bene il gruppo, accorgendomi che c'era qualche ragazza.
"Ah, e questo non vale per quanto riguarda le vostre commilitone, ovviamente..." con un leggero sorriso "Perché sanno difendersi da sole, e non c'è bisogno che io intervenga... se verrete a lamentarvi perché si dono difese, io vi darò il resto.. chiaro?".
Era un argomento scabroso, ma erano militari, era sempre il caso di chiarire subito come andavano le cose.
Di solito però i legionari facevano facilmente breccia nel cuore delle fanciulle sognanti e non c'erano grossi problemi.
Anche perché in passato era stato mantenuto un pugno di ferro esemplare, da far passare la voglia di fare i gradassi.
E poi, con la paga che avevano non pensavano certo a risparmiare per il futuro, dato che potevano morire il giorno seguente.
Morale, il bordello era sempre pieno.
"Detto questo.." sorrisi, continuando ad osservare i loro volti, per poi soffermarmi su quello del soldato che il caporale aveva colpito.
"Avete l'opportunità di diventare eroi.. di essere delle leggende, di essere l'ultimo baluardo di civiltà, di immolare la vostra vita all'avventura, se non vi importa niente di questa guerra, o di un Ideale... affinché Canabias non prevalga con la sua follia in questo reame, questo reame a cui voi non dovete niente, perché ricordatevi che questa è la Legione Straniera, non l'esercito Afragilonese... ma ci siamo noi qua..." osservando lo sguardo di quei ragazzi, andavano redarguiti, certo, ma anche motivati.
"Quindi sta a voi scegliere, se rimpiangere la vecchia vita e morire nel primo attacco, oppure se impegnarvi a fondo, dimostrare a voi stessi che uomini potete essere, e combattere, combattere, volare e si.. forse morire, ma con la consapevolezza di aver vissuto appieno ogni singolo istante!" mentre parlavo, lasciai che la maschera imperturbabile di tenente cadesse, per lasciare il posto al legionario, alla ragazza che sognava di arruolarsi nella Legione Straniera, che voleva vedere Canabias distrutta e che voleva vivere la vita, magari breve, ma immortale.
Di solito quello serviva, perché nei miei occhi potevano scorgere tutto quello, quell'ardore, quella determinazione, quella consapevolezza che sarebbe servita loro a superare la vita nella legione.
Qualcuno di loro forse avrebbe visto di nuovo Clio, capitava che le reclute diventassero bravi legionari ed ottimi amici, ma per ora tornai ad essere il tenente Loyd, dopo quel breve spiraglio.
"Avete domande, soldati?" scrutandoli.
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