Non fu sorpresa della risposta datale dal Caporale, ma si aspettava una risposta un po' più garbata essendo lei una donna e non uno dei suoi cadetti.
Le parole dell'ufficiale non la scalfirono, tuttavia fecero effetto ai soldati, ad uno in particolare che tentò di difendere Marwel dall'arroganza del suo superiore.
Marwel si morse il labbro e si portò una mano alla bocca come se volesse trattenere delle cattiverie, poichè non le piacque affatto il modo in cui il Caporale punì il ragazzo e nemmeno le parole che rivolse al soldato dagli occhi azzurri.
Il suo sguardo la trapassò da parte a parte e sentì un moto di rabbia montarle addosso quando vide l'ufficiale avvicinarsi tanto al viso di lui.
"Smettetela! Non avete il diritto di trattarli in questo modo!" urlò Marwel non riuscendo più a trattenersi; pensò che quei giovani soldati non fossero molto diversi dai bambini che aveva raccolto per strada. Avevano lo stesso sguardo di chi era appena stato abbandonato, la stessa fragilità di chi era stato lasciato da solo in un modo cattivo e spietato. Avrebbe voluto avere la forza di prendere a pugni il Caporale.
"Riferirò al Capitano che i suoi ufficiali non hanno voglia di prodigarsi per i suoi interessi e che a loro non importa offendere o trattar male una giovane cittadina di Evangelia!" ringhiò avvicinandosi all'ufficiale e incatenandogli lo sguardo.
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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