Discussione: Nei cieli di Evangelia
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Vecchio 02-11-2015, 04.18.15   #380
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo III: I cieli del tradimento



“Jim aveva sempre una buona paga e quanto a considerazione ne godeva tanta che sarebbe bastata a comprare la fedeltà di un demonio.”

(Joseph Conrad, Lord Jim)


Il cielo sopra la Cadetteria Imperiale dell'Aeronautica era composto di infinite screziature, come lo erano i sogni di tutti gli studenti sottufficiali che quel giorno avevano raggiunto l'ambito traguardo.
Solo i migliori piloti potevano superare il corso e guadagnarsi, col diploma, la possibilità di accedere all'Accademia per Ufficiali di Afralignone.
“Città di Capomazda, ti amo...” disse il giovane con gli occhi rivolti a quel cielo che sovrastava le guglie, i campanili e gli alti palazzi della capitale “... ti amo!” Gridò per poi ridere.
“Futuro Guardiavolante” divertito l'altro alle sue spalle “cosa farai ora?”
“Ah, volare!” Esclamò lui. Volare, volare e poi volare ancora, amico mio!”
“Volare senza meta è pericoloso...” l'altro “... si può rischiare di arrivare troppo in alto e poi precipitare... proprio come il mitico Icaro.”
“Oh, non temere, Berar!” Voltandosi a fissarlo il giovane. “Quando sono in volo io non temo nulla, lo sai!” Ridendo. “Io guardo sempre e solo davanti quando volo! E davanti a me c'è solo il vento!”
“Eh... vedo che il diploma ti ha messo le ali, amico mio...” avvicinandosi Berar a lui “... che ne dici di festeggiare? La notte è lunga e i nostri diplomi di piloti meritano un degno premio... vieni, stasera offro io... andiamo a bere per tutta la notte.”
Passarono così due ore in un bar della periferia, a bere e a fantasticare sul futuro.
Il giovane era gaio, scanzonato e con la testa piena di cieli sterminati e voli epici e romantici, mentre Berar lo fissava con uno sguardo enigmatico.
“Ripetimi cosa farai ora, amico mio...” Berar al giovane sognatore.
“Oh, io tornerò a Sygma...” ridendo questi “... si, ritornerò a Sygma e diventerò il miglior pilota dell'Accademica Aeronautica Medicea!” Con fare trionfante, per poi quasi crollare ubriaco.
Berar allora prese alcuni fogli.
“Aspetta, amico mio...” cercando di svegliare il giovane “... devi firmare i permessi...”
“Oh, lasciami dormire, Berar...”
“Servono per la libera uscita...” mormorò Berar “... vuoi forse che ci mettano in punizione subito dopo il diploma? Avanti, firmali e poi continueremo a bere, amico mio.”
E alla fine il giovane firmò quei documenti.
Allora Berar li guardò con attenzione ed un ghigno apparve sul suo volto.
“La tua fortuna sta per finire, amico mio...” guardando il giovane addormentato per quella sbornia “... Sygma non la rivedrai mai più...” ed uscì, lasciando il suo compagno addormentato sul banco del bar.
Le ore trascorsero lente ed il bar a Mezzanotte era ormai vuoto.
Il barista era appoggiato al muro, sfogliando distrattamente il giornale del giorno, mentre il giovane era ancora addormentato sul banco.
Ad un tratto due figure entrarono nel locale.
E nel vederle il barista si inquietò.
Erano due uomini dai volti indefiniti, con abiti da civili ma dai modi spicci.
“Ehi, tu... sveglia...” uno dei due strattonando il giovane addormentato sotto gli occhi impauriti del barista “... svegliati...”
“Mmm...” mormorò il giovane “... lasciami dormire, Berar...”
Allora l'altro uomo gli rovesciò in testa una brocca d'acqua.
“Ehi, che maniere!” Svegliandosi il giovane ed accorgendosi dei due uomini.
“Icarius Hero?” Chiese uno dei due.
“Si...” annuì il giovane “... ma voi... voi chi siete? Come fate a conoscere il mio nome?”
“Hai firmato l'arruolamento volontario alla Legione Straniera di Evangelia” mostrandogli i documenti firmati l'uomo “e dalla Mezzanotte di oggi sei entrato effettivo nella leva.”
“Legione Straniera?” Ripetè Icarius. “Ma... io non ho firmato nessun arruolamento... deve esserci un errore...”
“Questa è la tua firma, vero?”
“Si...” fissando i documenti Icarius “... ma io non ho mai firmato nulla di simile...”
Ma in quel momento rammentò tutto.
I fogli che Berar gli aveva fatto firmare.
“Mi hanno ingannato!” Gridò. “Mi hanno ingannato!”
“Hai firmato” estraendo la pistola l'uomo “e dunque sei arruolato. Se ti rifiuti allora sarai giustiziato qui, ora, come disertore.” Puntandogli contro l'arma.

Al sussultare della camionetta su quella strada angusta, Icarius aprì gli occhi azzurri, destandosi da quel ricordo che ancora metteva i brividi.
“Eh, questo è il deserto...” mormorò qualcuno accanto a lui “... niente strade asfaltate, distrazioni e naturalmente donne.”
Icarius si voltò a fissarlo.
“Palos Addies.” Dandogli la mano l'altro. “Legionario volontario e deluso cronico dal mondo e dalla vita.” Sorridendo. “Tu, amico?”
“Icarius Hero...” stringendogli la mano Icarius “... sai quando arriveremo al forte di Evangelia?”
“Vedi quell'altura?” Indicando il finestrino Palos. “Ecco, quella è Evangelia. Tutt'intorno è solo il nulla. Peggio dell'Isola del Diavolo. Infondo noi legionari siamo come galeotti.”
“Già...” fissando l'altura Icarius.
E nel farlo la rabbia e la disperazione divennero ancor più forti ed insopportabili.
E restò con i suoi occhi azzurri ed inquieti a guardare quel luogo nel bel mezzo del deserto, così lontano da tutti i suoi sogni.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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