Il militare guardò prima Gwen, poi il bambino.
“Seguitemi.” Disse infine.
E condusse la ragazza ed il piccolo nell'ufficio del comandante.
Goz era un uomo grosso e gagliardo, con il suo perenne sigaro acceso in bocca, i modi spicci e la consapevolezza innata che rende alcuni uomini destinati a comandarne altri.
“Ecco finalmente il bambino...” guardando il piccolo, per poi fare cenno a lui e Gwen di sedersi.
“Come ti chiami, figliolo?” Chiese al bambino.
Ma questi non rispose.
“Cos'è, per caso è sordo o muto?” Goz a Gwen..
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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