Dacey si mise a seguire i quattro individui, fino a quando giunsero in una stretta stradina del borgo.
Qui vi era un portoncino che dava in un piccolo cortile, in fondo al quale c'era un'abitazione.
“E' là che vive.” Disse Guisgard.
“Bene, speriamo ci possa aiutare.” Annuì Leones.
Bussarono ed entrarono, trovando un vecchietto intendo a consultare una montagna di libri.
“Salute a voi, signori.” Fissandoli quello. “In cosa posso servirvi?”
“Ci occorre una lezione di storia.” Svelò Guisgard.
“Oh, la storia...” ridendo il diacono “... eh, mai nessun'altra disciplina è stata resa nei secoli così opinabile... cosa vi interessa conoscere, signori?”
“Cosa sapete dell'estinta casata reale del regno di Animos?” Chiese Guisgard.
“Oh, gran tragedia la vide protagonista...” accarezzandosi la barba il diacono “... sapete che feci un sogno? Pochi mesi prima dello scoppio della rivoluzione... sognai un bellissimo giardino di ciliegi... tutto fiorito, con frutti maturi e dolcissimi... e ad un tratto gli alberi vennero abbattuti, uno dopo l'altro... lasciando quel giardino desolato...” scuotendo il capo “... era un sogno premonitore, signori miei...”
“Perchè mai?” Incuriosito Fines.
“Perchè il ciliegio era il simbolo araldico della stirpe reale di Animos...” rispose il diacono.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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