“Il capitano Guisgard, presumo...” disse uno dei tre borghesi al militare.
“Dipende...” giocando a carte questi “... può anche darsi.”
“Noi siamo i tre a cui avete dato appuntamento, rammentate?”
“Ah, già...” fece il militare “... vedo...” rivolto al tavolo dei giocatori “... e rilancio di tre...” gettando una moneta nel piatto... tris di donne...” mostrando poi le sue carte.
“Scala, capitano!” L'altro giocatore. “Vi è andata male!” Accaparrandosi il piatto.
“Già...” lasciando le carte sul tavolo il militare “... purtroppo al gioco non sono mai stato granchè fortunato...” tornò a guardare i tre borghesi “... dicevate? Oh, si... si, sono io... beh, potevate dirlo prima, no? Vi aspettavo. Sono appunto a corto di denaro.”
“Auguriamoci allora” il borghese “che il nostro sodalizio sia fruttuoso.”
“Avanti, vi ascolto.” Mormorò Guisgard.
“Non ci sarebbe un posto più appartato per parlare?” Chiese il borghese.
“Andiamo in strada...” alzandosi Guisgard “... in questo borgo la gente ama farsi i fatti propri.”
Dacey vide così i quattro uscire dalla cantina.