A quelle parole di Clio i due militari che sorvegliavano lo studio fecero loro segno di entrare.
Così la ragazza ed il fotografo furono al cospetto del capitano Goz.
“E così” disse questi fissando il nuovo arrivato “tu saresti... com'è il nome?”
“Zac Heon, signore.” Sorridendo il fotografo.
“Ah, si...” annuì con indifferenza Goz “... purtroppo ho poca dimestichezza con i nomi...” accendendosi il sigaro.
“Voglio dirvi, signore, che sono molto felice e grato di essere qui.” Entusiasta Zac. “Vedere questo mondo che per molti è romanzato...”
“Alt, figliolo.” Lo fermò il comandante. “So che stai facendo il tuo lavoro e che i capoccia del Comando Superiore ti hanno imposto qui. Cerchiamo allora si mettere in chiaro le regole, così andremo subito tutti d'accordo.”
“Certo, signore.” Annuì Zac.
“Vedi di non rompere gli zebedei e di non intralciare il nostro lavoro, chiaro?” Senza mezzi termini Goz. “Non voglio cavolate del tipo mettetevi in posa, né sciocchezze varie come foto di gruppo e così via. Fa il tuo lavoro, ma cerca di essere invisibile, chiaro?”
“Siete stato molto chiaro, signore.” Accomodante Zac. “Vedrete, non vi darò noie.”
“Lo spero, ragazzo.” Fumando Goz. “Lo spero... per te.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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