La luce si affievolì poco a poco permettendo a Sophie di riaprire bene gli occhi. La bestia era sparita e Guisgard aveva accorciato le distanze tra lui e Sophie; le disse che era pazza e forse aveva ragione, ma lei, pazza o no, era riuscita ad evitare la morte dell'uomo e ne era immensamente felice.
Da uno strano veicolo, che la ragazza non aveva mai visto prima, vide uscire due uomini che Guisgard pareva conoscere bene. L'uomo andò loro incontro e i tre si abbracciarono; da quel che potè comprendere, colui che le aveva rapito il cuore, era il loro capo e quei due erano giunti proprio per strapparlo da morte certa.
Ella si alzò, andò a recuperare la bisaccia e le forbici, poi cercò una benda e si fasciò il braccio sanguinante; Guisgard le fece cenno di avvicinarsi al gruppo, gli sentì pronunciare il suo falso nome e gli fu grata.
Con la mente ancora scossa da ciò che era appena accaduto e l'abito sporco di sangue in più punti, la ragazza accennò un inchino e un sorriso, poi si rivolse a Guisgard e disse "devo ricucirvi le ferite o s'infetteranno" poi guardò i suoi compagni con gli occhi stanchi di chi non vorrebbe far altro che dormire e non sognare e aggiunse "vi prego di portarci via da qui".
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L'amore non ha un senso, l'amore non ha nome, l'amore bagna gli occhi, l'amore scalda il cuore... L'amore batte i denti, l'amore non ha ragione. L'amore è così grande da sembrarti indefinito, da lasciarti senza fiato, il suo braccio ti allontanerà per sempre dal passato.
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