Guisgard restò a guardare il viso di Marwel per un tempo indefinito.
Le sfiorò le guance con le dita, finendo poi ad intrecciarsi in una sua ciocca bionda.
“Allora il sogno non mi aveva mentito...” disse piano “... davvero erano le parole più belle del mondo...” quella carezza divenne infinita “... mi avete salvato la vita e state rischiando la vostra per me... ed io vi racconterò tutto...” chiuse per un istante gli occhi azzurri, per poi riaprirli e tornare a fissarla “... su di me, come sui miei avi da secoli, pende una maledizione... essa prende il nome da ciò che mi nega ed è conosciuta come Gioia... Gioia dei Taddei... sfuggo da sempre a quest'oscuro incantamento, braccato fin dentro i miei sogni... la maledizione mi impedisce di amare, Sophie... forse anche di guardare una donna come adesso guardo voi... e ciò che mi spaventa non è tanto la morte... poiché chi ha paura della morte ha anche paura di vivere... no, ciò che mi tormenta è il potervi mettere in pericolo... tutte queste morti innocenti... tutte quelle povere ragazze uccise, sono solo state pretesti, trappole per attirarmi qui... e se vi accadesse qualcosa io non me lo perdonerei mai...” e la sua mano scese lungo il collo di lei, fin quasi a sfiorare il suo petto, per poi cercare ancora la sua bianca e morbida mano.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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