“Non importa dove, Sophie...” disse Guisgard a Marwel “... l'importante è andare via da qui... subito...” mentre quegli uomini continuavano a bussare alla porta.
“Aprite!” Intimò uno di loro dall'esterno. “Aprite o butteremo giù la porta!”
Il ferito e la giovane raggiunsero la porta nascosta dall'erbaccia e da lì riuscirono a lasciare la casa, ritrovandosi pochi istanti dopo nella fitta e scura boscaglia.
“Forse le ferite mi faranno un po' male” Guisgard a Marwel “ma se quegli uomini ci trovano sarà anche peggio...” avanzando entrambi, sebbene lui fosse dolorante, tra sterpi e rovi “... abbiamo pochissimi istanti di vantaggio, ma il favore della notte... dobbiamo approfittarne per allontanarci prima che faccia giorno...”
Intanto, nell'abitazione, gli uomini avevano sfondato la porta.
Cercarono a lungo, ma non trovarono nessuno, fino a quando uno di loro scoprì la porta fra le erbacce.
“Signore...” uno dei soldati a colui che sembrava il capo “... c'è una porta secondaria... sono fuggiti di là... chiunque fossero.”
“Vi sono unguenti ed erbe mediche...” fissando la stanza Capitan Nero “... ciò vuol dire che qui vi era un ferito... era di certo lui... Guisgard... qualcuno lo ha curato e poi è fuggito con lui... ma chi?” Si accorse del ciondolo dimenticato da Marwel sul letto e lo prese, per poi osservarlo con attenzione. “Molto interessante...” mormorò con un ghigno enigmatico.