Guisgard prese la ciotola dalle mani di Marwel e sorrise appena, per poi mangiare piano.
“E' molto buono...” disse gustandolo “... davvero non disturbo affatto?” Guardandola negli occhi. “Una ragazza così bella che vive da sola in un luogo dimenticato dagli uomini e dal Cielo avrà di certo un motivo per nascondersi agli altri...” assaggiando ancora la zuppa “... solitamente sono le eroine di Menandro, di Plauto, di Terenzio a vivere segregate o isolate, rivelandosi poi come principesse o nobili fanciulle...” rise appena “... perdonate, sono uno sciocco... non ho il diritto di piombare qui e chiedere di voi... forse l'ho fatto perchè fuggite al mio sguardo...” terminò la zuppa “... il mio nome... si, il mio nome non dovrebbe essere pronunciato, Marwel... perchè?” Con i suoi occhi in quelli di lei. “Perchè è maledetto... maledetto, come lo sono io...” senza distogliere lo sguardo dalla ragazza.