“Avete ragione...” disse Guisgard a Marwel, mentre lei si occupava delle sue ferite “... ero ancora mezzo tramortito e non avevo compreso bene il vostro nome...” sorridendo, sebbene di tanto in tanto il bruciore facesse assumere al suo volto un'espressione dolorante.
Lasciò che la ragazza lo bendasse e poi restò a fissarla mentre andò a preparare da mangiare.
“Mi spiace avervi dato tanto disturbo...” mormorò quando lei tornò da lui “... soprattutto mi da noia vedervi così imbarazzata...” mentre col suo aiuto cercava di mettersi seduto contro il muro “... Guisgard... era tanto tempo che nessuno pronunciava più il mio nome... è di origine francese...” sorridendo “... e pronunciato da voi ha un suono molto bello...” poi una fitta per la posizione assunta lo portò quasi a piegarsi ed allora si tenne stretto al braccio di lei, restando a guardare da vicino i suoi occhi verdi “... perdonatemi, vi prego...” sussurrò.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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