Icarius e Gwen erano nel bel mezzo del nulla, avvolti dal buio e con l'angosciante sensazione di essere braccati da qualcosa di feroce e misterioso.
Clio e Cq erano rimasti invece sulle rocce soprastanti il basso fossato in cui era scivolata Gwen e dunque distanti dal Taddeide e dalla giovane pagana.
“Gwen, non muovetevi...” disse Icarius “... qualsiasi cosa accada restate dove siete...” guardandosi attorno nel buio.
Ad un tratto udirono un fruscio.
Un attimo dopo una figura apparve nel buio.
“Finalmente ti ho trovato.” Fissando il Taddeide. “Guisgard... quanto tempo...”
“Munain!” Turbato Icarius. “Come sei arrivato qui?”
“Devi ringraziare Dension...” ridendo Munain “... grazie a lui ti abbiamo trovato... Guisgard.”
“Non ripetere quel nome!” Con rabbia il Taddeide.
Ma Munain non ebbe il tempo di rispondere che qualcosa emerse dal buio e lo gettò a terra.
Aveva grande stazza, pelo folto e scuro e si accanì su Munain con una ferocia innaturale.
Icarius allora afferrò Gwen per un braccio e corsero via, rapidi nell'oscurità, pur non sapendo dove andare.
Correvano per sfuggire a quell'orrore.
Il Taddeide voleva portare in salvo la ragazza pagana.
Arrivarono infine dove sorgevano alcune querce.
“Restate qui e non muovetevi, chiaro?” Gridò Icarius a Gwen, per poi darle una pistola. “Sparate a tutto ciò che si avvicina! Restate qui ed aspettate il mio ritorno!”
E corse via, tornando verso il luogo in cui Munain era stato aggredito.
A guidarlo erano proprio le grida di dolore disumano che l'uomo emetteva in quella notte, mentre la misteriosa creatura faceva scempio della sua carne.
E Icarius correva verso quelle urla disperate, impugnando Mia Amata.