Tutti dal parapetto si ritrovarono a fissare le fattezze e la cupa grandezza di quello scenario antico e sconfinato.
Montagne che dalla terra sembravano ergersi a guardiani e giudici fino a lambire i cieli, con distese di verde che avvolgevano ogni forma di quel mondo, correndo tra fondovalli, fiumi, laghi e alberi millenari.
Le nuvole erano ormai un manto, eterno e spettrale, che impediva a ciò che restava del cielo di giungere sulla terra.
Come se quelle lande fossero condannate ad un infinito ed inesorabile crepuscolo.
“Riusciremo mai” disse Pinto “a superare quelle montagne? E' possibile per questa nave sorvolarle?”
“Vorrà dire” mormorò Palos “che ci passeremo in mezzo.”
Icarius era sempre fermo a prua, con lo sguardo fisso verso quel cupo scenario.
Anche Gwen e Dacey osservavano quello spettacolo, con un'inquietudine nel cuore sempre più forte.
“Forse sarebbe meglio tornare indietro...” disse Rancesco “... ora che siamo ancora in tempo...”
“No, mai.” Saltando da un pennone Icarius e raggiungendo tutti gli altri sul ponte. “Non torneremo indietro.” Deciso.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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