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Vecchio 06-09-2015, 23.41.57   #5142
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Capitolo V: La chiesa di San Michele e il poema interrotto


“Vi sono in cielo e in terra, Orazio, assai più cose di quante ne sogna la tua filosofia.”

(William Shakespeare, Amleto)



Il veicolo volante, avvistati i tre uomini, cominciò a scendere.
Grazie alle sue caratteristiche lo Sparven infatti poteva atterrare in modo verticale, dunque senza problemi circa il tipo di territorio.
E nel vederlo atterrare, i tre uomini restarono prima impressionati, poi cercarono addirittura di darsi alla fuga.
“Fermi...” disse Icarius dall'interno del veicolo “... fermi, o apriremo il fuoco!”
I tre si bloccarono all'istante.
Così, il Taddeide, Clio e Gwen scesero dall'abitacolo e raggiunsero quegli uomini.
“Non fateci del male!” Gridò uno di quelli.
“Si, abbiate pietà!” Un altro.
“State calmi.” A loro Icarius. “Vogliamo solo informazioni. Stiamo cercando un uomo... è anziano, ma ancora vigoroso e con abiti da marina. L'avete veduto?”
I tre si scambiarono rapide occhiate.
“Allora?” Alzando il tono della voce Icarius.
“Ecco...” mormorò uno dei tre.
“Si?” Guardandolo il Taddeide.
“In verità si...” annuì l'uomo “... lo abbiamo visto... almeno somigliante a come lo avete descritto voi...”
“Dove si trovava?”
“Più giù...” rispose l'uomo “... dove il fiume devia ad Est... ma...”
“Ma?” Ripetè Icarius.
“Era...”
“Parlate!” Seccato il Taddeide.
“Era insieme ad un altro uomo...” fece l'uomo “... più giovane... dai capelli scuri ed armato... anch'egli con abiti da marina... i due sembravano conoscersi bene...”
“Ed entrambi” intervenne un altro dei tre “erano presso una gigantesca nave nera, con un teschio a prua e che era appena scesa dal cielo...”
A quelle parole Icarius si voltò verso Clio e Gwen.
“Poi?” Tornando a rivolgersi ai tre.
“Poi sono saliti sulla nave...” raccontò l'uomo “... e noi tre per paura siamo scappati... eravamo usciti nella campagna per cercare del cibo... ma la nave nera ci ha spaventati...”
“E' guidata dal demonio!” Esclamò il terzo dei tre.



Intanto, sulla Divina Misericordia, Dacey uscita sul ponte vide Palos con altri marinai fermi a fissare in basso dal parapetto.
Una scialuppa infatti si stava avvicinando alla Divina Misericordia, dopo aver risalito il corso del fiume.
Raggiunse lo scafo del vascello e fu issata a bordo.
E da essa scese Dension.
“Salute a tutti.” Disse lui con tono divertito.
“Dove eravate finito?” Chiese Palos.
“Avevo bisogno di raccogliere un po' le idee.” Rispose il contrabbandiere.
“Lasciando la nave senza avvertire nessuno?” Fissandolo Palos. “Neanche vostra moglie?”
“Sono forse prigioniero qui?” Seccato Dension.
“Vostra moglie è stata molto in pena...” mormorò Palos “... sebbene solo il cielo sappia perchè.”
“Non è affar vostro.” Replicò Dension.
Ed in quel momento si accorse di Dacey poco distante da loro.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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