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Vecchio 04-09-2015, 00.10.58   #5106
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Nei poemi, nei romanzi ed in ogni altra novella o ballata Capomazdese vi è sempre un lieto fine.
Non solo perchè gli autori, dai poeti di corte ai semplici cantastorie nelle strade, sono animati da quel senso dell'epico e del fantastico, unito al sentimento religioso, che spinge a ritenere comunque sempre prevaricante il Bene sul male, ma anche perchè tale cultura ricorre ad eroi così grandi e virtuosi, a protagonisti predestinati e benvoluti dal Fato che in qualche modo sanno sempre come dissipare i foschi veli della tragedia.
Zafirya si lasciò cadere nel vuoto, leggera come l'aria e simile ad una piuma, fino a quando si sentì completamente in balia del vento.
Allora Icarius prese lesto un lazzo che teneva avvolto attorno alla cintura e lo lanciò verso la ragazza, cingendone così i fianchi.
La issò poi su e la tirò a sé.
Era pallida e bellissima.
Di un fascino etero e malinconico, come le tristi e meravigliose eroine dell'antico teatro greco, tragico e drammatico, ma dalle maschere di una beltà immortale.
“Sei bellissimo, Icarius...” disse con un fil di voce, per poi sfiorargli il viso con una carezza solo accennata.
Ma per il troppo sangue versato dalla sua ferita perse conoscenza tra le braccia del Taddeide.
Intanto, nella stanza sottostante, continuava il duello tra Clio e Vengor, sotto gli occhi attenti di Gwen, di Pinto, di Hansiner, del pellegrino, di Sammone e di Cq.
Colpi e fendenti echeggiavano fra i due contendenti, con le lame sibilanti che emanavano bagliori fantastici sotto la luce del Sole ormai sorto.
La ribelle era agile e velocissima, mentre il malvagio cavaliere puntava sulla forza e la precisione dei suoi colpi.
Riuscì anche a ferire la ragazza ad un braccio, ma senza che lei avvertisse più di tanto la cosa.
Ed infatti alla fine, con un abile colpo, arrivò a disarmare il fellone.
“Dannata, sei davvero in gamba...” alzando le mani Vengor “... mi ritengo sconfitto... hai vinto...” arrendendosi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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