“Del Fiore Azzurro.” Disse Zafirya di getto a Gwen. “Ora perdonatemi, ma voglio visitare l'uomo ferito. Ho saputo alloggia in una locanda non distante.”
“Possiamo venire con voi?” Chiese Pinto.
“Certo, con piacere.” Annuì Zafirya.
I tre raggiunsero così la locanda.
“Perdonate...” entrando Zafirya, seguita da Gwen e Pinto “... ho saputo che qui alloggia un uomo ferito...”
“Voi chi siete?” Bruscamente il locandiere.
“Solo persone in pena.” Rispose Zafirya.
“Qui non vogliamo pubblicità e soprattutto non abbiamo bisogno di Crocerossine.” Sbottò il locandiere.
“Sei troppo maleducato, amico...” intervenne Pinto “... ed io detesto i maleducati.”
“Ehi!” Arrivando Sammone. “Cosa ci fate qui? Il capo è stato ferito... ma ora sta bene.”
“Cosa?” Incredulo Pinto. “E' lui dunque il ferito!”
“Oh, perdonatemi...” cambiando tono il locandiere “... non immaginavo foste amici dei miei clienti...”
“Portaci da lui.” Pinto a Sammone.
“Seguitemi.” Questi.
Il gruppo salì così al primo piano della locanda, dove trovò Icarius a letto.
Nella stanza a fargli compagnia vi erano Clio, Dacey e Cq.
“Capo!” Disse Pinto. “Come stai?”
“Bene ora, amico mio.” Sereno Icarius, per poi raccontare loro ogni cosa.
“E voi chi siete, madama?” Icarius Fissando Zafirya.
“Io...” arrossendo lei “... solo una sciocca...” stringendo nervosamente il cesto fra le mani.
Arrivò il locandiere con il pasto e servì da mangiare a tutti loro.
Poco dopo tornarono anche Hansiner ed il pellegrino.
“Sedetevi e mangiate con noi.” Invitandoli il Taddeide. “Avete scoperto qualcosa?”
“Si, qualcosa si...” annuì Hansiner.
Era ormai il tardo meriggio e la nebbia sorgeva ancor più densa attorno a Scafris.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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