L'umidità era già alta e filtrava i primi raggi del Sole, rendendoli sbiaditi ed opachi.
Allora uno screzio di luce, vago e ribelle, si posò dolcemente sul bel viso di Gwen.
La pelle morbida e liscia, gli occhi scuri ed i capelli d'ebano.
Come un'ancella di Menandro, una vagabonda di Plauto, un'eroina di Terenzio, nel vivace e tragico scenario di quel teatro fatto di farse ed incanti, la bellezza pulita ed infantile di Gwen apparve come il chiarore di un'onda spumosa sulla spiaggia arsa e dorata.
E nel vederla, di nuovo giovane e bella, Elv trasalì.
Si alzò di scatto e poi la strinse a sé.
Piangendo di gioia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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