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Vecchio 18-08-2015, 16.11.49   #4436
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
L'avatar di Guisgard
Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Clio intervenne, ponendosi tra Icarius e Dension.
Poi arrivò Sammone e risolse il tutto a modo suo.
“Sto bene...” disse Icarius, posando un fazzoletto inumidito datogli da Pepino sul livido lasciatogli dal pugno del contrabbandiere “... sto bene, grazie, Clio...” sorridendo alla ragazza “... ne hai di coraggio, però...” guardandola divertito “... quel tipo è un attaccabrighe e non si fa scrupolo di puntare il coltello su chi è disarmato, ma tu non ti sei di certo tirata indietro... continua così e ti nominerò mia guardia del corpo.” Facendole l'occhiolino.
Poi il suo sguardo si fece cupo.
“Gwen...” mormorò il Taddeide “... è stata l'incantatrice a mutarla in anziana... e ora non ho idea di come sciogliere quel maleficio...”
Nello stesso momento, Gwen, da sola nella sua cabina, si sentiva angosciata ed impotente.
Ad un tratto la porta si aprì ed arrivò Elv.
Anche Dacey era nella sua cabina, con Dension steso sul letto ed ancora senza conoscenza.
La giovane appariva turbata, mentre il contrabbandiere farfugliava qualcosa nella veglia.
Poi, pian piano, cominciò a riprendere i sensi.
Intanto il paesaggio circostante, nel quale penetrava sempre più la Divina Misericordia, non accennava a mutare.
Come un dipinto etereo ed incantato, quello scenario nebbioso, vago ed incerto avvolgeva ogni cosa in un silenzio ed in una indifferenza quasi magiche.
La nebbia di umidità si levava ansiosa verso il cielo, come se portasse con sé canzoni e racconti da narrare, lambendo gli spuntoni di pietra e muschio e rendendoli simili ad alte scogliere di un oceano di puro biancore.
Come se il vascello Taddeide stesse varcando il confine che divide la Terra dal cielo più ignoto e fatato.
“Icarius...” all'improvviso Palos “... ho trovato qual'è il fiume che stiamo navigando... si tratta del Sarrastos... un fiume breve ma che collega l'entroterra a moltissime vie di comunicazione...”
“Sarrastos...” ripetè Icarius.
“Guardate!” Gridò Pepino.
Tutti allora guardarono le acque del fiume e si accorsero che erano melmose e sporche, tanto che rendevano la navigazione difficile.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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