Il gruppo tornò alla Divina Misericordia e poco dopo il vascello volante accese i suoi motori per lasciare quell'isola.
Intanto, dal suo palazzo fatato, Elbetya guardava la scena e appena la Divina Misericordia lasciò la baia, la maga alzò le braccia.
“Avrei dovuto farlo anni fa...” disse.
Allora tutto cominciò a tremare, fino a quando saette dal cielo colpirono le catene che tenevano ferma l'isola, quasi sospesa sulle acque.
Le catene si spezzarono una dopo l'altra, fino a fare scendere l'isola sempre più in acqua.
Un terremoto raggiunse quel luogo e le sue strutture più alte crollarono inesorabilmente.
Si trattava dei tantissimi orologi che battevano sull'isola.
Caduti miseramente l'uno sull'altro.
Fu una scena grandiosa e ben visibile dalla Divina Misericordia.
Alla fine il terremoto cessò e l'isola assunse la definitiva conformazione di tutte le altre isole del mondo.
Non più scandita la vita su di essa da quegli orologi, caduti poveramente come i dogmi del Tempo davanti a ciò che è immortale.