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Vecchio 05-08-2015, 01.34.39   #4073
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
La Divina Misericordia avanzava inesorabile, quasi attirata, anzi attratta, dal lieve scorrere della corrente che confluiva verso l'incredibile isola sospesa.
E quel tintinnio perenne ed ossessivo era ancora più chiaro.
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
“Ci farà impazzire questa dannata nenia...” disse Palos con le mani sulle orecchie.
E molti altri a bordo fecero altrettanto.
“Perchè non ci alziamo in volo e superiamo quest'isola spettrale?” Pinto ad Icarius.
“Perchè le sue vette sono troppo in alto.” Rispose questi.
“Allora immergiamoci e percorriamo questo tratto di mare sul fondale!” Ancora Pinto.
“Le colonne di pietra su cui poggia l'isola” mormorò il Taddeide “sono sottili e fitte, rendendo impossibile alla Divina Misericordia di poterle attraversare.”
Icarius allora si voltò verso Clio ed Altea.
“Quel naufrago è pazzo.” Sentenziò. “Non lasciamoci suggestionare dalle sue sciocchezze. Siamo armati e dunque sapremo difenderci da ogni pericolo.” Tornando a guardare l'isola misteriosa.
Intanto, nella loro cabina, Dacey e Dension osservavano il tutto da un oblò.
“Vieni...” prendendola per mano lui “... andiamo a vedere...” ed uscirono sul ponte.
E da lì quell'assurda visione parve ancora più incredibile.
“No...” scuotendo il capo Dension “... non ho mai veduto nulla di simile... mai...”
“Forse” fece Elv, anche lui sul ponte con Gwen “anche sul mare come nel deserto si possono vedere dei miraggi...”
E mentre il vascello si avvicinava all'isola, nascosta tra gli alti scogli della sua spiaggia, celata dunque alla vista di coloro che erano a bordo, una enigmatica figura lo osservava farsi più vicino.
Indossava una lunga clamide ed un velo copriva il suo volto.
Ed intorno a lei quell'assurdo ed instancabile tintinnio rivoltava e riempiva l'aria.
Tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac... tic tac...
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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