Dension forzò la serratura con una pinzetta ed alla finì riuscì ad aprire la porta.
Così lui e Dacey entrarono nell'alloggio.
L'atmosfera di quella stanza era tiepida e profumata, come se varie e gradevoli essenze ne avvolgessero ogni angolo.
I loro piedi posavano su un tappeto spesso e morbido, di pregevole fattura.
Tutta la camera era parata di stoffa Italiana, color violacea ed intessuta a gigli d'oro.
Dal soffitto pendeva una preziosa e stilisticamente audace lampada di cristallo ed alabastro, di forma ardita e di colori vivissimi.
Le tende erano in tessuti borbonici, con ricami d'argento e tenute legate con fili intrecciati color cremisi.
Ovunque dalle pareti pendevano trofei, armi, foderi, quadri ed Immagini Sacre.
Il mobilio era raffinato, di uno sfarzoso barocco, mentre divani e seggiole apparivano di finissimo gusto rinascimentale.
Due grossi bauli erano aperti.
In uno vi erano abiti di ogni tipo e colore, mentre nell'altro si vedevano parrucche, barbe finte ed oggetti di ogni genere.
Il letto era coperto da un baldacchino imperiale di gusto svevo e sul comodino intarsiato posto lì vicino vi era un libro, intitolato Ardea de'Taddei ed accanto un'ocarina bianca.
E al centro del letto, su una teca preziosa ed ammirevole, stava l'elsa di una spada a forma di fiore.
La stessa che Dacey aveva visto a Vacolis.