Clio lasciò la sala e prese a passeggiare sul ponte.
La Luna splendeva alta, lasciando una scia d'argento sul mare, che ritmicamente sembrava accompagnare l'incedere della nave col fruscio delle suo onde.
E poi le stelle disseminate nel cielo come fossero smeraldi, l'orizzonte lontano reso visibile dall'aria fresca e pulita e le vele gonfie della Divina Misericordia, docili a seguire il profumato vento di salsedine.
E ad un tratto Clio udì una voce.
Quella di Icarius.
Stava dando ordini ad uno dei suoi, che si mise sugli attenti e poi corse via.
Il Taddeide allora restò a fissare il mare senza accorgersi di Clio.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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