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Vecchio 22-07-2015, 17.58.38   #3462
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
Dacey ed il grosso militare lasciarono il barbacane e scesero in città con una carrozza.
Così la ragazza poté ammirare le fattezze di Vacolis.
Edifici bianchi ed esotici si accavallavano gli uni sugli altri, inerpicandosi tra strette stradine zigzaganti, archi di sostegno, muri smaltati, mentre botteghe di ogni tipo esponevano maioliche, ceramiche, metalli preziosi, stoffe pregiate, monili vari ed originalissimi, armi, statue e mobili.
Di tanto in tanto piccoli e fioriti giardini, animati dai colori degli agrumi e di quelli appartenenti a svariate piante tropicali, rompevano lo schema irregolare degli isolati, dei quartieri e delle piazze per dare a quello scenario concetti di spazio indefiniti e mutevoli.
L'azzurro del cielo si confondeva con i riflessi cobalti del mare spumoso, con il ritmico incedere delle onde ed il canto dei gabbiani.
Poi la carrozza imboccò una via laterale, dove la città, maestosa e solare, digradava verso la sponda del grande lago.
E qui Dacey poté vedere la facciata elaboratissima e di classicheggiante gusto di un'alta torre, che pareva richiamare l'aspetto quasi di un tempio, più che di un dongione.
Era tutta rivestita di mattoni policromi, a cui il caldo giorno donava screziature e bagliori in perenne movimento, con le finestre distribuite con armoniosa regolarità.
Alla base, all'altezza del piano terra, si apriva una poderosa porta, a cui si giungeva per un'impressionante fuga di gradini in pietra bianca, fiancheggianti da sculture pregevoli e squisite, tutte di soggetto mitologico.
Tuttavia, l'idea che dava quella torre era di una terribile antichità, come se si trattasse della più remota antenata della sublime arte Greca, quasi simbolo della verginità della nostra cultura.
E proprio davanti a quella infinita torre la carrozza arrivò a fermarsi.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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