La città era ancora gremita, con la svariata umanità maschile che affollava le sue stradine bianche che salivano e scendevano attorno alla maestosa chiesa di Sant'Anna, racchiuse dalle imponenti torri e circondate dai colori e dai profumi degli agrumi di quelle terre.
Un monaco vagava tra la gente, incurante e insofferente, stretto nel suo austero saio e coperto dal suo muto cappuccio nonostante la calura di Luglio.
Ma qualcuno lo seguiva.
Gli stava dietro spintonando fra la folla.
E lo raggiunse, tirandogli il saio.
“Buon frate...” disse il bambino “... vi stavo cercando...”
“Non ho tempo.” Fece il chierico.
“E' importante.” Il bambino.
“Non seccarmi.” A lui il frate.
“Vi prego, fermatevi, non abbandonatemi.” Implorò il piccolo. “In nome della Vergine e della sua Santa madre Anna.”
Il monaco allora finalmente si fermò, per poi voltarsi e fissarlo con i suoi enigmatici occhi azzurri.