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Vecchio 14-07-2015, 20.04.28   #3163
Guisgard
Cavaliere della Tavola Rotonda
 
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Cavaliere della tavola rotonda
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Residenza: Dalla terra più nobile che sorge sotto il cielo
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Guisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare beneGuisgard di lui non si fa che parlare bene
“Ora lo vedrete...” disse Icarius a Clio e agli altri.
La Divina Misericordia infatti si avvicinò ancor più a quelle coste e finalmente le sue fattezze furono ben visibili ad occhio nudo.
Videro così una costa fortificata da mura di pietra finissima estratta da cave marine, alte almeno trecento cubiti e spesse settanta e così imponenti che i carri dei soldati guidati sui bastioni avevano spazio per sorpassarsi.
Erano lunghe ben cinquecento stadi ed aperte solo dalla parte che guardava al mare, dove un'imponente diga di pietre e pozzolana teneva a bada le onde che nei giorni di bufera si innalzavano pericolosamente sulla terraferma.
Oltre la monumentale porta d'ingresso si stagliavano cinquanta strade che correvano dal mare ad ogni altro luogo racchiuso da quelle mura ed altre cinquanta strade secondarie le intersecavano.
Erano tutte vie pavimentate d'onice e quelle destinate alle carovane apparivano invece in granito.
Le case ed i palazzi che affollavano quel luogo tra terra e mare erano di mattoni policromi e calcedonio e molte di quelle costruzioni potevano vantare un giardino di fiori acquatici recintato in pregiato legno di sandalo.
Tutto ciò era abbellito ed impreziosito da meravigliose chiese di marmo bianco, tra cui svettava quella superba dedicata a Sant'Anna, madre della Vergine Maria.
Le torce che di notte illuminavano quel regno fantastico e fiabesco erano alimentate da olio greco, estratto da olive bianche e vergini dai pascoli dell'Arcadia.
Inoltre sulle pareti interne della città si ammiravano indicibili mosaici raffiguranti scene di battaglie marine, fatti di berillo, di lapislazzuli, di onice e altre pietre colorate, disposti in modo da rappresentare giardini fioriti e policromi.
Ma ciò che più colpiva, ciò che più rendeva unico quel posto era la presenza di qualcosa di incredibile.
Qualcosa che le leggende chiamavano giganti ma solo perchè nessuno era mai giunto così vicino da poter vedere bene e raccontarlo.
Quello che infatti da lontano e nelle antiche leggende appariva come un nugolo di giganti guardiani, era in realtà una titanica serie di torri che circondava Vacolis come una corona.
Torri enormi, sconfinate, le cui cime lambivano il cielo senza timore.
Slanciate e stupefacenti, sembravano erette a guardia di quel mondo, in cerchio sulle mura, come bastioni incantati e capaci di respingere ogni attacco e persino incantesimo.
Tutte erano coperte da cupole sfavillanti, ma la più imponente e meravigliosa era quella centrale.
Era di mattoni bianchi e terminava con una perfetta cupola di vetro, attraverso cui passava la luce del Sole, della Luna e delle stelle.
Ai suoi piedi vi erano ampi giardini pensili, colmi di fiori e piante esotiche, rinfrescati dai profumati venti di salsedine ed alimentati da acquedotti sotterranei che generavano fontane dai superbi giochi d'acqua.
I bordi pendenti che salivano fino al primo piano del torrione formavano terrazze ordinate ed ornate da conche di fiori aromatici ed erbe mediche, tutte divise da muretti di porfido.
E gli innumerevoli tempietti, le piccole nicchie e gli altari consentivano di pregare gli Angeli, i Santi, le Sante, la Vergine ed il Divin Bambino.
E quella meravigliosa visione lasciò stupiti tutti coloro che stavano a bordo della Divina Misericordia.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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