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Vecchio 12-07-2015, 13.34.44   #3025
Clio
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Clio sarà presto famosoClio sarà presto famoso
Chiusi la porta dietro di me, restandovi appoggiata per un lungo istante.
Possibile che mi sentissi sempre così dopo aver passato del tempo con lui?
Sospirai.
Avevo detto che mi sarei preparata in fretta, non potevo certo star lì a cincischiare, o a pensare.
Eppure non riuscivo a smettere di pensare a quell'atmosfera inebriante ed intensa che si creava ogni volta che eravamo soli.
E quando terminava, per l'inesorabile scorrere del tempo, c'era come un vuoto intorno a me, ed era strano, almeno, non avevo mai provato nulla di simile.
Già.. il Tempo..
Sospirai.
Così, mi allontanai di qualche passo, per raggiungere l'armadio e cambiarmi.
Lasciai cadere sul letto delicatamente l'elegante vestaglia, e lo sguardo mi cadde sullo specchio che rifletteva la mia immagine avvolta in quella camicia da notte raffinata e seducente.
Sospirai piano.
Probabilmente quella meraviglia era sprecata su di me, pensai con un sorriso triste.
Eppure, con mio sommo stupore, mi resi conto di quanto avrei voluto che il suo sguardo si posasse su di me in quel momento.
Beh, ti ha visto col vestito rosso, era molto peggio.
Scossi la testa, sorridendo appena: quella non ero io, stavo recitando, non è la stessa cosa.
Era uno sguardo diverso quello che sognavo... uno sguardo unico e speciale..
Sospirai.
Sapevo di non poter indugiare in certi pensieri, anche se mi sorprendevano e mi catturavano.
Eppure c'era un'altra cosa a cui non riuscivo a smettere di pensare.
Icarius era un Taddeo, l'aveva detto lui stesso..
Dunque su di lui gravava la maledizione della Gioia.
Se già faticavo a capire come dovevo comportarmi con lui, ora era ancora peggio.
Giusto per complicare ancora di più le cose...
Oh, andiamo.. adesso credi alle maledizioni?
Sospirai.
Se potevo credere alle visioni di Damasgrada, al viaggio nel tempo, perché non ad una maledizione.
E quella maledizione gli vietava l'Amore..
Mi vestii abbastanza in fretta, mentre tutti quei pensieri si susseguivano nella mia mente.
Indossai una corta gonna nera in pelle, con una sopragonna velata che scendeva asimmetrica solo sulla gamba destra, come una carezza leggera.
Un paio di stivaletti e un top viola senza spalline, visto il caldo di luglio.
Preparai la borsa con giusto poche cose, e poi mi chinai a raccogliere la cintura con Damasgrada, che mi avrebbe cinto la vita.
Restai ad osservarla per un momento, lasciandomi cadere sul letto.
Liberai la lama dal fodero, quanto bastava per poter osservare quel giglio inciso sull'acciaio.
Lo sfiorai dolcemente, seguendo le sue linee come avevo fatto infinite volte da quando ero bambina e avevo trovato quella spada nella grotta.
Ora però comprendevo molto di più.
"Tu come hai fatto, Clio?" mormorai pianissimo, senza sapere esattamente a cosa mi riferissi con quella domanda, che naturalmente sarebbe rimasta senza risposta.
Sospirai per l'ennesima volta, mi alzai, cinsi la vita con la cintura di Damasgrada ed uscii sul ponte, cercando di lasciare pensieri, sospiri ed inquietudini dietro di me.


Invece quei pensieri non mi lasciarono nemmeno mentre scendevo dalla nave.
La voce dei pescatori mi destò dai ricordi di poco prima, aiutandomi a concentrarmi sul presente.
I pescatori osservavano estasiati la Divina Misericordia.
"Siamo diretti a Vacolis.." dissi, sorridendo gentilmente "Sapreste indicarci la via?".
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