Il porto artificiale pullulava di militari e piccole scialuppe che galleggiavano.
“La nave” disse il Nero ad Altea e a Munain “è ben nascosta qui. Partiremo quando l'oscurità sarà calata.”
“Possiamo vederla?” Chiese Munain.
“Ora intendi?” Fissandolo Giacomo.
“Si, se è possibile.” Annuì l'evaso.
“No.” Sentenziò il Nero. “Seguitemi.”
E li portò in un alto barcane che fungeva da molo.
Penetrarono in una stretta porta e discesero delle scale consumate.
Scesero in profondità, fin dove l'aria si fece fredda.
Un inquietante freddo.
Vi era un militare e nel vedere il Nero si mise sugli attenti.
Poi aprì un boccaporto e loro entrarono.
Percorsero un lungo corridoio di ferro, fino ad arrivare ad una porta di metallo.
Il Nero la aprì ed entrò.
“Questa è la vostra cabina.” Ad Altea e a Munain. “Vuoi fumare ancora?” Guardando poi lei. “Magari riposerai meglio prima della partenza.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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