Capitolo VI: Il palazzo nascosto
“Ci sono più cose in terra e in cielo, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.”
(William Shakespeare, Amleto)
“Gli uomini romantici fanno sempre sogni indecifrabili.” Disse Hold a Clio. “E' la loro natura. Sono sognatori.” Sorridendo.
Intanto la Divina Misericordia aveva avvistato l'astroporto di Nolhia.
Ad un tratto tutto l'equipaggio si riunì sul ponte ed un attimo dopo apparve una figura.
Era il Cappellano.
“Manca molto?” Chiese.
“Tra mezz'ora saremo a terra.” Rispose Palos.
“Bene.” Annuì il chierico, per poi fissare l'orizzonte sterminato.
E Clio si accorse che dalla sua cintura pendeva un fiore.
Era Mia Amata.