Discussione: Enigmi a Camelot
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Vecchio 11-06-2015, 02.01.18   #2133
Guisgard
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Mercoledì 20 Maggio si celebrava San Bernardino di Siena ed in suo omaggio trarremo da un luogo a lui dedicato il nostro nuovo enigma.
Il culto di San Bernardino da Siena, molto sentito a Capomazda, giunse nel nobile ducato dei Taddei molto dopo la morte di Ardeliano e la sconfitta in terra di Sygma.
Tuttavia il culto si rivelò subito molto vivo e sentito, soprattutto negli ambienti aristocratici.
E proprio al grande Santo Senese è dedicato un antico edificio di culto, conosciuto come Sacello di San Bernardino da Siena.
Si tratta di un piccolo edificio rettangolare, con ingresso sul lato corto Ovest ed abside su quello Est.
L'ambiente fuori si presenta abbastanza semplice, con portico colonnato ed arco adornato con un bassorilievo raffigurante la Vergine col Bambino ed ai suoi lati San Francesco d'Assisi e San Bernardino da Siena.
L'interno è decorato con mosaici in oro di pregevole fattura che rivelano la committenza Taddeide, raffiguranti, sul lato destro, scene tratte dai fioretti di San Francesco e sul lato sinistro immagini della vita di San Bernardino da Siena.
L'abside mostra ancora l'immagine della Vergine Maria col Bambino e ai Loro lati, a destra, San Francesco e San Bernardino da Siena, mentre a sinistra San Michele Arcangelo e San Giovanni Battista.
Sulla volta, infine, un raffinato mosaico di bucolica ambientazione raffigura il Buon Pastore in mezzo al Suo gregge in un gesto di Amore e pietà verso le pecorelle, mentre il Suo sguardo sembra andare all'orizzonte, fuori dal piano visivo illustrato, a simboleggiare l'Eternità del Regno dei Cieli.
Il Sacello ha però un'importanza straordinaria ai fini della Storia dell'Arte per la presenza di quattro colonne interne che reggono la volta.
In modo particolare l'attenzione è puntata sui quattro capitelli reimpiegati di spoglio (ossia recuperati da un edificio più antico e riutilizzati per la costruzione del Sacello di San Bernardino da Siena).
Si tratta di un momento fondamentale che segna la fine di un'epoca, ossia l'Antichità Classica e l'inizio di una nuova, cioè il Medioevo.
La colonna è da sempre, nell'antichità, come nel Medioevo, una struttura fondamentale in architettura, ma anche in un certo senso minore.
Essa ha una funzione statica precisa, ossia quella di rinforzare, come fosse la stretta di un nodo, il punto in cui il peso della copertura cade sugli elementi che la sostengono.
E questa stretta di nodo venne realizzata in Grecia almeno sei o sette secoli prima di Cristo, con il celebre Capitello Greco, nelle sue versioni Dorico (forma iniziale), Ionico (ingentilito) e Corinzio (dove la funzione statica viene mascherata).
E per tutta l'antichità e poi la tarda antichità la forma del capitello resta sostanzialmente immutata, tranne minime differenze che però non ne alterano l'essenza.
Ma nel Sacello di San Bernardino da Siena accade qualcosa di straordinario ed epocale.
Nei capitelli di questa Sacro Edificio è possibile cogliere il passaggio da un'arte antica e tardo antica ad una diversa, cioè Medioevale.
In essi infatti si riconosce una rottura col passato e dunque un qualcosa di nuovo.
La fine di un'epoca si può definire solo quando c'è una rottura e di conseguenza la nascita di qualcosa di diverso e dunque nuovo.
E i capitelli del Sacello di San Bernardino da Siena rompono il legame, il ponte col passato antico ed introducono una nuova forma artistica.
L'Arte antica riproduceva minuziosamente la realtà, ma col Medioevo, essendosi perse alcune conoscenze artistiche e scientifiche, l'arte deve guardare altrove per trarre i suoi lineamenti.
Nasce così un'arte diversa, che non può più riprodurre minuziosamente la realtà con tutte le sue forme e dunque diventa più stilizzata, astratta, etera, riferendosi non più alla materiale perfezione delle forme terrena, ma alla spiritualità ed al trascendente che sembra guardare all'infinito, all'eternità dell'Aldilà.
I capitelli del Sacello di San Bernardino da Siena rompono così con il passato ed introducono un nuovo modello che dominerà per secoli.
E allo stesso modo sono realizzati i quattro bassorilievi alla base delle colonne, raffiguranti quattro figure allegoriche:

La prima, una donna vestita di stracci, simboleggia la Miseria.
La seconda, una donna in lacrime, raffigura il Dolore.
La terza, una donna felice, richiama il Gaudio.
La quarta, una donna in estasi col capo cinto da una corona, rappresenta la Gloria.

Secondo un'antica tradizione nel Sacello di San Bernardino da Siena è stata conservata a lungo un'inestimabile copia illustrata dei Quattro Vangeli, nascosta però segretamente dagli architetti dell'edificio affinchè nessuno potesse trovarla.
E si narra che la chiave per decifrare questo segreto sia racchiusa nei quattro bassorilievi alla base delle preziose colonne.
Infatti fra i quattro bassorilievi solo tre sono fra essi collegati, mentre il quarto è l'intruso.

Voi, dame e cavalieri di Camelot, sapete dire quale fra i quattro bassorilievi è l'intruso e perchè?
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