La notte era trascorsa rapida e l'alba già si annunciava.
Clio se ne stava ferma, appoggiata ad una colonna, ormai rassegnata a vedere quello scempio.
Ma ad un tratto notò qualcosa.
Un uccello che volava sulla piazza.
Era una gabbianella blu.
Il palco per l'esecuzione era stato posto al centro della piazza che dava sul grande porto di Maruania, dove perlopiù erano attraccate potenti fregate armate di tutto punto.
L'impalcatura, montata sui resti di un muro che in passato fungeva da basamento per un barbacane, si trovava in posizione soprelevata rispetto al livello della piazza, dunque ben visibile dai presenti che impazienti attendevano l'esecuzione, con accanto il pennone di una grossa nave utilizzata per le munizioni.
La zona era battuta da uno stormo di Corvi, i temibili velivoli volanti della milizia governativa, per tenere il tutto sotto controllo.
L'ufficiale di porto tenne un breve discorso, in cui demonizzava l'Amore, la fedeltà e l'indissolubilità del Matrimonio.
Sul palco arrivò allora un'altra figura.
Era il prete giunto in città con Clio.
“Nostro Signore Gesù Cristo” disse dopo aver aperto il Santo Vangelo “è Vita, Verità e Via. Chi crede in Lui non morirà in eterno. Voi credete questo?”
Il sacerdote incatenato annuì, mentre i due coniugi per la paura non riuscirono ad andare oltre ad un lieve cenno di assenso.
“Confidate dunque in Lui” aggiunse il prete dagli occhi azzurri “e la Sua Divina Misericordia correrà in vostro aiuto.”
Un rullo di tamburo ed il boia si avvicinò ai tre condannati per coprirne il capo con dei cappucci.
Ma un attimo dopo un grosso boato fece sussultare l'intera piazza.
Poi una grossa onda si alzò dal molo e qualcosa di gigantesco emerse dalle acque, gettando il caos tra la folla e le autorità presenti.
Tutti allora, Clio compresa, videro quella cosa appena emersa prendere forma davanti ai loro occhi.
Era una grandiosa nave corazzata.