Gli artisti raggiunsero un irregolare pianoro, nel quale c'era una fatiscente capanna, usata forse tempo fa dai cacciatori.
Si sedettero allora su alcune vecchie panche di legno, probabilmente ciò che restava di uno spiazzo antistante la capanna e presero a discutere della commedia.
“Si, grosso modo.” Disse Fria, annuendo a Clio. “Io sarò la Matrona, signora della casa, mentre Junior il saggio menestrello. Sbriz il guardiano forzuto, Loi lo spiritello che protegge la casa e voce narrante della storia, Cosun il capo dei Bravi fedeli al padrone, interpretato infine da Orden.”
“Mancano due ruoli.” Fece Loi. “Quello della giovane figlia del padrone e quello del cavaliere di cui lei si innamora.”
“Si.” Annuì Fria. “Ed avevo pensato di dare il ruolo di lei a Clio e quello del cavaliere farlo fare ad uno di voi, visto non abbiamo altri attori a cui assegnarlo.”
“Un doppio ruolo...” mormorò Orden “... un po' impegnativo, non credi?”
“Si, lo so...” fissandolo Fria “... ma non abbiamo altre soluzioni... se siete d'accordo si potrebbe abbozzare la prima scena, quella in cui durante il primo giorno il cavaliere dichiara il suo Amore a lei, offrendole un tiglio appena colto...”
“Perchè un tiglio?” Domandò Junior.
“Perchè nel linguaggio dei fiori” spiegò Fria “il tiglio simboleggia l'Amore coniugale, dunque è una proposta di matrimonio...”
“Aspetta, prima dobbiamo capire se Clio è disposta ad interpretare Syenna, la protagonista della novella.” Disse Sbriz.
E tutti fissarono Clio in attesa di una sua risposta.