Altea cercò e trovò quella borsa nella tasca di Ozilon, per controllarla e scoprire che davvero conteneva l'atto notarile.
In quel momento nella stanza entrò l'uomo misterioso.
“Ottimo lavoro.” Disse alla gitana. “Prego, dai pure a me...” prendendo l'atto notarile.
Poi si avvicino al marchese e lo slegò.
Infine gli rovesciò in testa un secchio d'acqua e lui subito si riprese.
“Ma...” alzandosi confuso Ozilon “... cosa accade? E chi siete voi?” Guardando l'uomo dagli occhi azzurri.
“Chi siete voi” fece l'uomo misterioso “e cosa ci fate nel mio castello in compagnia di questa dama?” Indicando Altea. “Forse festini di dubbia moralità?” Fingendo.
“Io sono il padrone di questo castello!” Urlò Ozilon. “Ecco l'atto...” ma non lo aveva più “... come può essere... devo averlo perduto...” guardando a terra.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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