Clio si preparò per l'occasione e uscì di casa, per tornare da Dort e gli altri sul luogo dell'appuntamento.
Ma mentre raggiungeva quel posto, sempre accompagnata dai commenti e dalle proposte, poco cortesi e cavalleresche, di giovinastri per le strade (sia uomini che donne), ad un tratto vide entrare in città, da una stradina laterale, un buffo carrozzone, adornato di cianfrusaglie di ogni genere e con due buffi individui sui sedili di guida.
Era quello che la gente chiamava turbocarro, essendo alimentato a carburante e non trainato da cavalli.
E proprio il suo curioso andamento, cigolante e traballante, lo rendeva grottesca ed assurdo insieme.
“Perdonate...” disse a Clio uno dei due conducenti, vestiti entrambi con abiti farseschi, “... potete indicarci una stazione di servizio o una locanda dove poter fare rifornimento?” Col suo accento straniero.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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