Clio osservava la scena da debita distanza.
Il posto di blocco era sotto il comando di un caporale che parlottava con i suoi uomini.
“Eh, io li riconosco a naso ormai...” disse ai suoi “... la settimana scorsa ne ho smascherati un paio che avevano tutta l'intenzione di fuggire e per loro sfortuna avevano scelto questo punto come porta.” Rise.
“Siete furbo voi, signore.” Un suo soldato.
“Puoi dirlo forte!” Esclamò il caporale. “Ma non è poi così difficile riconoscere un innamorato. Infondo uno che vuole una sola donna per tutta la vita, con la pretesa di esserle fedele e rinunciare ai richiami della carne, beh, per tutti i diavoli, è solo un idiota!”
Tutti i suoi risero annuendo.
“Basta guardarli in viso, con i loro occhi languidi, il respiro rotto dai sospiri e le mani tremanti...” continuò il caporale “... ma a me non la si fa!” Divertito.
Arrivò poi il carro e i soldati lo fermarono subito.
“Altolà!” Gridò il caporale alla vecchia che lo conduceva.
“Oh, che sollievo vedere tanti militari...” gracchiò la vecchia “... con tutti questi fuggiaschi innamorati... si, è un sollievo. Vengo ora dalla Piazza dell'Araldo, sapete? Che delusione, hanno rinviato l'esecuzione di lui e spostato altrove quella di lei. Ed io che volevo aumentare la mia collezione...” prese dei nastrini colorati “... vediamo... questo blu è appartenuto alla contessina di Chon, donatole dal suo moroso... questo rosso invece mi sembra fosse di una giovane zingara che lo teneva alla caviglia come pegno del suo amato... e questo dorato... oh, questo non lo ricordo...”
“I documenti, vecchia megera!” Le intimò il caporale.
“Oh, mi ha scambiata per un'amante in fuga.” Sarcastica la vecchia.
E tutti i soldati risero.
“Ma fate bene, signore...” la vecchia al caporale “... non si può mai sapere e la prudenza non è mai troppa...” e diede i documenti al militare.
“Cosa trasporti nel carro, strega?” Dopo aver controllato i documenti il caporale.
“Le poche cose che possiedo” rispose la vecchia “e mio nipote, che sta riposando... poveretto...”
“Perchè poveretto?” Chiese il caporale mentre si apprestava a controllare il carro.
“Eh...” fece la vecchia “... è molto malato... ha contratto la terribile peste bubbonica e lo sto portando verso i monti...”
“La peste?” Impaurito il caporale. “Dannata befana! E proprio qui porti questo tuo carro fetido ed infetto? Dannata arpia! Avanti, vattene!” Gridò allontanandosi. “E non farti più vedere o ti faccio sparare addosso!”
“Va bene...” mormorò la vecchia “... va bene... ma tornerò...” spronò il vecchio ronzino e andò via.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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