Disattivato
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Una pallida luna illuminava la mia scrivania colma di fogli, foglietti, libri più o meno proibiti.
Chiusi gli occhi, ripensando agli ultimi fatti.
L'ennesima coppia giustiziata, l'impotenza dei ribelli, la speranza del Falco, poi l'imprevisto, la scomparsa di lei e la cattura di lui.
Quasi senza accorgermene lavorai tutta la notte, finché la musa non fu soddisfatta, e lo scritto completo.
Guardai quei fogli con un leggero sorriso, e lo sfogliai piano per rileggere qualche pezzo qua e là.
Gli Eroi d'Amore.
Volevano solo morire l'uno tra le braccia dell'altra.
Come Romeo e la sua Giulietta, dimostrare a questo mondo malato che non può esserci vita senza Amore, e che l'Amore Vero non accetta compromessi.
Lui era lì, e nel suo sguardo erano racchiusi i sogni e le speranza che chi è troppo marcio non riesce nemmeno a vedere.
Gli Stilnovisti dicevano che "Al cor gentil rempaira sempre amore" dunque perché ci stupiamo che questi Schiavi mettano fuori legge qualcosa che non possono e non potranno mai comprendere, poiché non ne sono degni?
Un po' come quella favola antica, in cui la volpe, non riuscendo ad arrivare all'uva pur di non ammettere la sua incapacità, dice che i frutti sono acerbi.
Ecco, questo siete voi.
Oh, ma non tutti.
Io so che la fiamma del Vero Amore non è qualcosa che possa essere nascosta e celata da leggi umane.
Perché le leggi umane non hanno potere sulle cose divine.
Ed è per questo che io vi dico di non abbandonare la speranza.
È vero, ora è notte, forse la peggiore che la storia abbia mai visto, ma poi verrà il giorno, e il nuovo sole vincerà questa oscurità.
Ogni giorno è sempre peggio, ogni giorno questa libertà ci vieta di parlare, ogni giorno la libertà allarga la sua tirannia.
Eppure io so che non riuscirà mai a raggiungere e macchiare i vostri cuori.
Perché chi è sporco non sopporta chi invece si mantiene pulito nonostante questo mondo.
Sapete dov'è quella ragazza, ora?
Non lo so, ma posso dirvi dove non è: non è morta, non sta aspettando il suo amato nell'Aldilà, dove già immaginavano di poter vivere insieme.
Forse è libera, forse è prigioniera.
Io non lo so.
Ma non lo sa nemmeno Maruania.
Chissà, magari non sono dicerie quelle che parlano di qualcuno che salva i coraggiosi innamorati di Maruania.
E di sicuro non sono dicerie messe in giro dal governo.
Io credo che nemmeno il ragazzo tenuto prigioniero al Palazzo della Memoria Storica sappia dov'è lei.
Ma Maurania questo non lo crederà mai, e non oso pensare cosa la libertà farà a quel povero ragazzo.
Dunque ora mi rivolgo a te, a te che per Amore hai sfidato questa folle e sanguinaria città, a te che hai scelto la strada più dura col sorriso e la meravigliosa incoscienza che solo l'Amore possono dare.
Forse i nostri cuori non sono fortunati come il tuo, ma saranno con te, in quelle buie mura.
Perché sono questi gesti, quel coraggio che abbiamo letto nel tuo sguardo che devono spingerci ad agire, che ci donano ogni giorno la forza di combattere, la consapevolezza di essere nel giusto e di servire la causa più grande e santa di tutte.
Perché l'Amore Vero non è mai morto, e non morirà mai.
Esso non è qualcosa che si possa ingabbiare, dominare, addomesticare.
È una pianta selvatica che sboccia dove meglio crede, senza che tu possa prevederlo.
È la margherita fiorita sui muri del carcere che dà forza a molti ragazzi intrappolati.
Puoi sradicarla, certo, ma non puoi impedirle di fiorire di nuovo.
Un'ultima cosa.
Rammentate le promesse di Maruania?
Siete liberi.
E dato che siete liberi queste parole potrebbero essere la vostra condanna a morte.
Dunque vi prego di bruciare questa carta e custodire le mie parole nel vostro cuore, perché quella è la roccaforte che Maruania non riuscirà mai ad espugnare.
Io sono e sarò sempre con voi
Lupo Nero
Chiusi in una busta quei fogli ed uscii.
Ormai era mattina, uscii nella città già sveglia e camminai a passo svelto verso la Bottega della Fenice.
Poteva sembrare una semplice libreria, una come tante.
Ma non era così, era un punto di ritrovo per tutti noi, era l'unico posto dove potevi trovare libri proibiti, scomodi.
Erano loro a stampare i libretti del Lupo Nero.
Come al solito, entrai per comprare un libro, e senza farmi notare posai la busta in mezzo alla posta, come facevo sempre.
Ormai si aspettavano gli scritti del Lupo Nero.
Mi fidavo di loro, ma meno sapevano e meno sarebbero stati in pericolo.
Quel giorno comprai un libro di poesie, e poi salutai il proprietario.
Mark era un uomo sulla cinquantina, posato e gentile, ma aveva un cuore d'oro e un coraggio da leone.
Se l'avessero scoperto sarebbe successo di tutto.
Ma i libri erano le sue armi, e aveva convinto tutti che i ribelli prima di tutto dovevano conoscere, leggere, imparare.
Senza quello le armi erano inutili.
Lui sapeva che ero una dei ribelli, ovviamente, avevo cominciato proprio andando in quella libreria una decina di anni fa.
Ma leggere per me non era mai stato un problema.
Ora che avevo il mio libro politicamente corretto in mano, potevo scoprire se c'era dell'altro.
"C'è qualche novità?" chiesi, con un sorriso.
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