L'aria che tirava in facoltà non era certo delle migliori, e la cosa non mi stupiva.
Gli Schiavi della Libertà, come chiamavo affettuosamente la marmaglia di Maruania festeggiavano non si sa bene cosa, come se non avessero niente di meglio da fare.
Raggiunsi la mia casa a passo svelto, sperando di chiudere dietro di me tutto il lerciume di Maruania, che quasi potevo sentire addosso.
Il mio fedele micio mi venne incontro, e lo accarezzai con un sorriso triste.
"Che mondo, Nero..." Mormorai agli occhioni gialli del mio gattone nero "Che mondo...".
Cosi, mi sistemai per bene alla scrivania, ed iniziai a scrivere, una volta pronto l'avrei portato alla Bottega della Fenice, e avrei raggiungo poi gli altri al Covo per informarli dei dettagli.
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