Milady Carissima...
Dovete sapere che quando scrissi di Melusina nelle mie "Donne nel Medioevo", riecheggiavano nella mia mente le parole indelebili che il Ghibellin Fuggiasco volle dipingere attorno alla leggenda che era già leggenda nel tempo in cui veniva narrata, ed oggi, ritrovare i vostri frammenti di storia tra le pieghe di quel mi ricordo, è senz'altro uno dei buongiorni migliori che potevano capitare in queste nebbie della novella isola di vetro...
Grazie Signora...
Taliesin, il Bardo
"...Guarda, assisa, la vaga Melusina,
Tenendo il capo tra le ceree mani,
La Luna in arco da' boschi lontani
Salir vermiglia il ciel di Palestina.
Da l'alto de la torre saracina,
Ella sogna il destin dè Lusignani;
E innanzi al tristo rosseggiar dè piani,
Sente de 'l suo finir l'ora vicina.
Già, già, viscida e lunga, ella le braccia
Vede coprirsi di pallida squama,
Le braccia che fiorian sì dolcemente.
Scintilla inrigidita la sua faccia
E bilingue la sua bocca in van chiama
Poi che a 'l cuor giunge il freddo de 'l serpente..."
(Dante Alighieri)