Bernard fissò Tessa negli occhi e ne ascoltò ogni parola.
“Vi chiedo scusa...” disse piano, senza togliere i suoi occhi azzurri da quelli verdi di lei “... non sarò più sarcastico, né ironico, avete la mia parola, sebbene non è quella di un gentiluomo...”
Rientrarono nella bottega ed ascoltarono l'antiquario.
E Bernard si accorse quanto fosse importante per Tessa quel monile e la sua presunta storia.
“Quanto volete per questo libro?” Chiese poi all'antiquario.
“Volete davvero comprarlo?” Stupito l'uomo.
“Si...” annuì Bernard, per poi estrarre un Taddeo d'oro dallo stivale “... è tutto ciò che posseggo... vinsi questa moneta una sera ai dadi, contro un...” rise appena “... un carceriere... non ho altro... vi basta?”
“Oh, certo.” Annuì l'antiquario.
Bernard prese il libro e lo diede a Tessa.
E fece poi l'occhiolino al bambino col veliero nella bottiglia.
Lui e Tessa allora lasciarono la bottega e si ritrovarono in strada, nella confusione generale, tra uomini che inneggiavano a Gvineth.
“Venite ad arruolarvi!” Uno di quelli a Bernard. “Su, venite con noi! Siete giovane e forte, ci sarete d'aiuto!”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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