Icarius sorrise a Clio.
Era un sorriso malinconico, mentre i suoi occhi azzurri erano persi a fissare quelli chiari di lei, a vagare tra le loro screziature, i bagliori ed i riflessi di quello sguardo, che sembrava assumere le medesime sembianze di quei lontani pomeriggi in cui litigavano e scherzavano insieme.
“Quanto sei bella...” disse accarezzandole il volto “... sei talmente bella adesso che fa quasi male guardarti...” sospirò “... ricorda sempre questo, Clio... qualunque cosa accada e qualsiasi cosa ti diranno su di me... ti amo e nulla, neanche la morte, cambierà mai questo... ovunque andrò ti porterò con me... e ovunque sarò ti aspetterò...” la baciò.
D'avanti all'intera corte.
Guardò poi Rodolfo.
“Devo andare.” Mormorò.
L'uomo non disse nulla.
“Allora?” Gridò Gvineth. “Manca ancora molto?”
Icarius scese al pianterreno e prima di raggiungere il suo sfidante andò a pregare da solo nella Cappella dell'Immacolata.
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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