Icarius fissò Clio e poi, dopo che lei terminò di parlare, strinse le mani della ragazza nelle sue.
“Fare l'Amore con te adesso è il mio desiderio più grande...” disse piano, con gli occhi in quelli di lei “... mi vedi, lo senti... fremo ad averti sulle mie ginocchia... non faccio altro che immaginarti senza questa camicia e il Cielo sa che voglia ho di strappartela via... ma se rinunciare a stanotte e a tutto quanto di più bello possa darci servirà a farti capire cosa tu sei per me, bene, allora puoi rivestirti anche ora, Clio... tu sei la donna che amo, l'unica che voglio... sei la sola che mi fa battere il cuore e quella a cui darei, stanotte stessa, tutto il mio mondo...” accarezzandole le braccia “... sai cosa mi piace della più grande storia d'Amore mai narrata? Quella tra Lancillotto e Ginevra... mi piace che tutto ciò che lui fece, ogni impresa, ogni prova superata non erano volte alla sua fama, né al benessere del regno... lui liberò tutti i prigionieri i Gorre solo perchè era l'unico modo per liberare Ginevra... ed anche per me è così... di essere duca, di governare Capomazda, di impersonare il grande Taddeide, a me non interessa... se sono qui è solo perchè è il solo modo per averti con me... paradossalmente ho dovuto conquistare un intero ducato solo per raggiungere il cuore di colei che amo... il tuo cuore, Clio, per me vale più di tutti i regni e di tutti i loro tesori... fingo di essere duca solo perchè è l'unico modo che ho per essere ciò che sono... un innamorato... innamorato di te... e se come Lancillotto che liberò Gorre per stare con Ginevra io dovrò condurre questo ducato per averti accanto, allora ben venga tutto ciò... ma sappi che quanto ti dissi una volta vale ancora adesso... dimmi di si e usciremo a cercare una chiesetta isolata in cui renderti mia moglie...” e la baciò.
La baciò come solo un innamorato sa e può fare.