Galgan, come ogni giovane del tempo predisposto all'ambizione di divenire cavaliere, era stato iniziato nella prima giovinezza alle pratiche della caccia.
Disciplina nobile e diffusa sin dall'antichità, essa era di certo un modo per distinguersi e predisporre il corpo e lo spirito alla conoscenza della natura e delle sue leggi fondamentali, quelle, ossia, che regolano lo stile di vita di ogni essere vivente.
E dunque, oltre ad essere cavaliere, Galgan aveva in sé il senso del cacciatore.
Non quello mutevole e violento del predatore, ma la predisposizione che permette di carpire le abitudini e le intenzioni della propria preda.
E se come cacciatore Galgan aveva riconosciuto nell'ambasciatore la sua preda, come cavaliere egli lo vedeva anche e soprattutto come nemico.
“Non è esatto, cavaliere.” Disse l'ambasciatore a Galgan. “Dio è un'invenzione. E non ad opera di qualche artista. Gli dei antichi sono artistiche farneticazioni. Le favole per i bambini, i poemi epici e i romanzi, quelle sono fantasiose finzioni, volte per affascinare, ammaliare, far sognare.” Rise piano. “Ma Dio no. Dio non è una semplice fiaba. No, Egli è nato per un disegno preciso. Per una volontà tanto assoluta, quanto subdola. Una volontà nata per controllare, dominare e schiacciare la cosa più preziosa che l'uomo possiede. Ossia la libertà. Caduto l'Impero Romano, con la sua tirannia, un altro potere ben più oscuro ne ha preso il posto, soggiogando non solo fisicamente gli uomini, ma manipolandoli nello spirito. Ed artefice di tutto ciò, di questa folle e delirante volontà è la Chiesa di Roma. Dio è lo strumento con cui il Clero vuole dominare le masse. Masse rese non più libere, ma schiave. Masse di uomini divenuti tali, cioè schiavi. Ecco cos'è Dio, cavaliere.”
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AMICO TI SARO' E SOLO QUELLO... E' UN SACRO PATTO DA FRATELLO A FRATELLO
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