Il misterioso ex galeotto continuava a guardarsi su quel vetro, quando finalmente Tessa si voltò a fissarlo.
“Fa uno strano effetto sapere che ora potete guardare il mio viso...” disse lui a lei “... si, uno strano effetto...” tornando ad osservare il suo volto riflesso.
“Somiglianze?” Il vecchio a Tessa. “Beh, avete entrambi gli occhi chiari, sebbene differenti per colore e forma... certo, potrebbe anche esserci una certa somiglianza, ma perchè mi fate questa domanda?”
“Perchè lei pensa che potremmo essere parenti...” mormorò l'ex galeotto “... forse cugini, o magari persino fratelli...”
“Io ho fatto il mio.” Disse il vecchio. “Ora sta a voi due scoprire chi siete davvero, ragazzi miei.”
“Vi sarò sempre debitore...” l'ex prigioniero al vecchio “... sempre... vorrei darvi il mondo intero...”
“Oh, addirittura...” ridendo il vecchio “... conservatelo per la vostra amata il mondo intero, amico mio... quanto a me, sarò felice se un giorno entrambi troverete ciò che cercate.”
In quel momento si udì il rintocco delle campane della chiesa di San Michele.
“Ora però devo tornare alle mie preghiere...” fece il vecchio.
“Sarà meglio andare, Tessa...” l'ex prigioniero alla giovane donna, parlandole finalmente col volto libero da quella maschera di ferro.